La partenza del viaggio è da Bolzano, ancora avvolta dalla bruma mattutina, quando il rombo del motore rompe il silenzio delle valli. La città alle spalle, il cuore avanti: ti dirigi verso l’ignoto, verso la leggenda. La strada ti conduce verso il Passo Gardena, un nastro d’asfalto scolpito nella roccia, avvolto da pini silenziosi e picchi d’argento. Ogni curva è un abbraccio con la montagna, ogni tornante un invito a rallentare il battito e ascoltare il vento che racconta storie antiche.
Il Passo Falzarego ti accoglie con un paesaggio che mozza il fiato. Qui il tempo sembra essersi fermato: le trincee della Grande Guerra, i profili frastagliati che fendono il cielo, e un senso di piccolezza davanti alla grandezza della natura. Ma il viaggio non rallenta, perché ti aspetta il giro del Monte Cristallo, un colosso che pare scolpito dalla mano di un dio. La sua parete di luce rosa riflessa sulle cromature della moto è un momento da immortalare.
Sali ancora, inseguendo il profilo lontano delle Tre Cime di Lavaredo, che si rivelano come sentinelle antiche al culmine della tua giornata. È qui che l’anima si allarga: il rombo del motore si ferma, lasciando spazio al silenzio eterno delle cime. La discesa verso Cortina d'Ampezzo è un inno alla bellezza: luci calde, rifugi che profumano di legno e storie da biker, e una notte da passare con il cuore pieno e gli occhi ancora pieni di cielo.

Il Ritorno: l’alba a Cortina è dorata e pura. Monti accesi dal sole, aria che punge ma rigenera. Si riparte, e subito il Passo Giau, tra i più spettacolari di tutto l’arco alpino, ti mette alla prova. Le sue curve ti accolgono come un valzer alpino: rapide, strette, decise. Ogni tornante è una pennellata sull’asfalto, ogni scatto di gas è una nota di libertà.
Attraversi il fiabesco Colle Santa Lucia, un borgo che pare sospeso nel tempo, e poi giù verso la rocciosa Rocca Pietore, dove le Dolomiti si stringono intorno come un coro di pietra. La moto danza, e il paesaggio si apre su Malga Ciapela, ai piedi della Marmolada: qui la natura è sovrana, il respiro si fa profondo, e il cuore batte forte come il rombo del tuo bicilindrico.
La strada verso Bolzano chiude il cerchio, ma non il viaggio. Ogni chilometro è un ricordo inciso nelle ossa, ogni sguardo al retrovisore è un arrivederci. Le Dolomiti non si attraversano: si vivono, si respirano, si sognano.
